Diventare artisti migliori, con l’intelligenza artificiale

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Prima di parlare di come l’intelligenza artificiale possa migliorare la carriera di un artista bisognerebbe…

ricordarsi di coltivare quella naturale.

Sarà che a volte assisto ad una moria devastante di buon senso, quantomeno, tra i miei colleghi musicisti, che mi chiedo se non ce le meritiamo tutte le pene che ci affliggono (monetizzazione insufficiente dagli streaming, servizi fuffa, musica dal vivo insostenibile, etc.).

Ma sticazzi: il furore mediatico di questi giorni sul tema richiede che io ne parli, complice anche un discreto interesse personale per la materia.

Parliamo dunque di ChatGPT, intelligenza artificiale, e di come può concretamente, oggi stesso, migliorarci come musicisti, ma ATTENZIONE, in un modo assai diverso da quello che forse avete sentito in giro.

Cos’è ChatGPT e perché ne parlano tutti

ChatGPT è uno strumento, un tool online se vogliamo, divulgato da un’organizzazione di ricerca di intelligenza artificiale con sede negli Stati Uniti, chiamata OpenAI e fondata nel 2015 da Elon Musk, Ilya Sutskever, Wojciech Zaremba e Greg Brockman, con l’obiettivo di sviluppare tecnologie di Intelligenza Artificiale in modo responsabile e condividere i risultati della ricerca con il mondo.

OpenAI si concentra su diverse aree di ricerca, tra cui il rinforzo dell’apprendimento, la generazione di linguaggio naturale e la robotica.

ChatGPT è un modello di linguaggio di grandi dimensioni che può rispondere a domande e svolgere compiti di generazione di testo.

Questa è la risposta che mi ha dato ChatGPT stesso, che tra l’altro è gratuitamente raggiungibile al sito chat.openai.com, per chi non lo sapesse.

Gli o le ho chiesto “Cosa sei?” e mi ha risposto esattamente così.

Trattasi dunque DAVVERO di intelligenza artificiale?

Nel dubbio, gliel’ho chiesto: “Sei un’intelligenza artificiale?”

Ci ha messo un po’ a rispondermi (server sovraccarichi, ma è stato inquietante) e alla fine mi ha detto:

Sì, sono un’intelligenza artificiale. Più precisamente, sono un modello di linguaggio di grandi dimensioni (Large Language Model) addestrato da OpenAI per generare testo in modo autonomo. Utilizzo una rete neurale artificiale per generare risposte alle domande, scrittura di testo e altri compiti linguistici.

Capite perché tutti ne parlano?

Chattare con questo programma, con questo tool (e a breve spiegherò perché è uno strumento potentissimo) è effettivamente un’esperienza con sfumature surreali: sembra proprio di ricevere risposte sensate da un qualcuno o qualcosa che “cogita” prima di aprir bocca.

Un’esperienza già rara di per sè.

Ma cos’è davvero un’intelligenza artificiale?

È un campo dell’informatica che mira a creare sistemi in grado di compiere compiti che richiedono intelligenza umana, come il riconoscimento del linguaggio, il ragionamento, l’apprendimento e la percezione.

A mio avviso gli aspetti più suggestivi di ChatGPT sono due:

  • L’apprendimento: l’IA si ricorda delle nostre risposte date in precedenza e si adatta al discorso.

    Davvero pazzesco.

  • Il fatto che questa versione di ChatGPT sia “solo” la versione pubblica: se già questi livelli di interazione sono possibili non oso immaginare dietro le quinte a quali livelli di profondità l’IA sia già in grado di operare.

Perché ChatGPT è uno strumento

ChatGPT, al momento in cui scrivo, viene usato principalmente per compiti di generazione di testo e codice: motivo per cui i copywriter, quelli che per mestiere scrivono testo appunto, sono preoccupatissimi di poter perdere il lavoro.

In queste settimane ho sperimentato un bel po’ e ho constatato con un brividino che ChatGPT può tranquillamente:

  • rispondere alle domande più svariate;
  • tradurre testo in qualunque lingua;
  • generare testo in base a un prompt specifico (input)
  • generare testo descrittivo
  • generare testo narrativo
  • generare riassunto (cosa che fa felici gli studenti di tutto il mondo).

Anche gli sviluppatori tremano:

ChatGPT può produrre velocemente righe di codice in vari linguaggi da Python, Java, C++, JavaScript e altri, con risultati più o meno validi in base alla difficoltà del compito.

Su Youtube esempi di utilizzo di ChatGPT piovono come cacche di colombo, vi invito a spulciarvi il tubo e a guardarli tutti.

Ovviamente, non mancherete di imbattervi anche in esperimenti legati alla musica, vediamo quali.

ChatGPT e la musica

Cazzeggiando per Youtube mi sono imbattuto in diversi creator che cercando di usare ChatGPT per produrre musica, ma il video più interessante e divertente è sicuramente quello di Ed Talenti.

Il buon Edoardo (non sapevo fosse italiano, grande!) cerca di testare i limiti dell’intelligenza artificiale, chiedendogli di:

  • Scrivere una progressione armonica per un ritmo trap a 140 BPM in C minor
  • Scrivere un pattern di batteria trap a 140 BPM
  • Scrivere una melodia per un insieme di accordi
  • Scrivere codice C++ per un plugin audio di riverbero
  • Scrivere codice per una canzone rock veloce in Sonic Pi (uno strumento che trasforma il codice in musica)
  • Scrivere codice per una canzone EDM in Sonic Pi

E ChatGPT riesce a svolgere tutti questi compiti… in maniera completamente fallimentare 😅

In generale i tentativi di creare musica attraverso ChatGPT, ad oggi, sono altamente discutibili.

Forse forse l’unico esempio convincente di generazione musica con l’IA me l’ha dato un tool chiamato “SoundRAW” (ringrazio @giudalberto per avermelo fatto scoprire) che in effetti, smanettando un po’, consente di produrre cose ascoltabili.

È dunque innegabile che le potenzialità siano tutte lì e in costante evoluzione.

Sopratutto se si pensa agli output che è possibile già da oggi ottenere con le immagini, grazie all’intelligenza artificiale, semplicemente inserendo una “richiesta” scritta.

ChatGPT non è in grado di generare immagini, ma posso chiedere ad un’altra intelligenza artificiale di farlo.

Semplicemente scrivendo “a futuristic robot version of stevie wonder playing piano” in MidJourney posso ottenere un’immagine come quella della copertina di questo articolo.

La skill del futuro (e come l’ia creerà un nuovo lavoro)

L’intelligenza artificiale è qui tra noi e cambierà le nostre vite.

Immaginiamoci tutti come dei sbarbatissimi Tony Stark intenti a dare comandi al nostro “JARVIS” personale.

L’idea, confesso, mi eccita non poco e sono convinto che l’IA potrà portare del bene, anche a chi teme per il proprio lavoro.

Un timore, a mio avviso, ingiustificato: l’IA velocizzerà i processi, ma sarà sempre “figlia” delle richieste ricevute da una mente umana.

La qualità della richiesta, detta anche prompt, determinerà la qualità dell’output.

Ecco perché una delle skill più richieste sarà proprio quella del “prompt engineering“.

Questa tecnica consiste nella creazione di un input adeguato per l’intelligenza artificiale, in modo da ottenere risposte coerenti e utili.

In altre parole, il prompt engineering è la chiave per ottenere il massimo dalle potenzialità dell’IA.

Senza un input preciso e ben strutturato, infatti, l’IA potrebbe dare risposte errate o poco pertinenti.

Pertanto, per utilizzare al meglio una IA, è fondamentale sviluppare la capacità di progettare prompt efficaci e adeguati alle esigenze del progetto, più che mai per i progetti musicali.

Ecco quindi che l’IA ha già creato un nuovo mestiere: quello del prompt engineer.

Ma torniamo al mestiere del musicista: come possiamo usare ChatGPT per ottenere, già oggi, dei benefici?

CHatGPT per musicisti: un utilizzo davvero utile

A mio avviso i tempi non sono maturi per poter pensare di produrre musica con l’IA, che ad oggi dubito possa anche solo rappresentare un supporto valido per un produttore così come invece può già esserlo per scrittori e copywriter.

Per cosa possiamo usarlo allora?

Usiamolo per migliorare un aspetto fondamentale del mestiere di un artista: la sua presenza sui social.

Eh si, hai sentito bene: essere presenti sui social fa parte del mestiere di un artista.

La reputo una verità incontrovertibile per qualunque artista desideri essere RILEVANTE per la sua epoca e se stai pensando: “madonna che palle ma io voglio solo suonare, comporre, bla bla bla.”

Eh, mi spiace ma è come se fossi i Beatles e odiassi essere continuamente in tour o esibirti dal vivo.

Per inciso, è proprio così: i Beatles iniziarono ad odiare i tour.

Fu durante gli anni ’60, decade in cui i Beatles si esibivano spesso in tour estenuanti, che spesso li portavano in giro per il mondo per mesi, diventando un’esperienza estremamente stressante della quale si lamentarono in diverse interviste.

Eppure lo facevano lo stesso, almeno fino al…

…1966, anno in cui la band decise di smettere di fare concerti dal vivo per concentrarsi sulla registrazione in studio, però cribbio, allora erano già i Beatles e potevano permetterselo.

Oggi, il primo luogo in cui andare in tour sono i social, per cui ingoia la pillola e mettiti a suonare davanti a una fotocamera.

Quando sarai diventato i Beatles allora potrai permetterti di chiuderti in studio.

Come migliorare la propria brand identity con chatGPT

ChatGPT può aiutarti a mettere a fuoco la tua brand identity.

Che cos’è la brand identity?

Se non lo sai, la brand identity è un elemento fondamentale della comunicazione di un artista, o di qualunque altra realtà.

Trattasi di un’insieme coerente di idee che le persone si fanno su di te.

Idealmente dovrebbe contenere elementi caratteristi e distintivi che ti differenziano da altri artisti, la tua reputazione, in generale la percezione che gli altri hanno di te.

Sai no che di artisti o presunti tali ce n’è un fottio, in Italia non ne parliamo proprio?

Ecco, se vuoi avere anche una minuscola chance di farti notare in questo mare magnum di proposta artistica, è fondamentale che tu scelga deliberatamente la tua brand identity, sacrificando gli aspetti meno interessanti e valorizzando quelli più forti, nonchè producendo contenuti coerenti con essa.

La brand identity, è una ricerca continua ma da qualche parte si deve pur partire: lavorando e conversando con decine di artisti ogni settimana mi rendo conto che questo compito può essere arduo e che il confronto con un altro essere umano è fondamentale.

Proprio perché la brand identity è un gioco di specchi: più ti mostri, ti fai vedere e ti confronti più questa si mette a fuoco e si rafforza, ai tuoi occhi e a quelli degli estranei in cui ti imbatti.

Ecco perché in Artisti Adesso facciamo call di gruppo: proprio per facilitare questo gioco di specchi e velocizzare il processo di ricerca della propria identità.

Davanti a te hai tre strade:

  • Iscriverti ad Artisti Adesso e beneficiare del confronto con altri esseri umani in carne ed ossa;
  • Confrontarti esclusivamente con un’intelligenza artificiale (che ovviamente ha grossi limiti, come vedremo tra poco);
  • Fare entrambe le cose, perché sei una persona dannatamente curiosa e desiderosa di migliorare.

Vediamo come mettere al nostro servizio l’IA, per iscriverti ad Artisti Adesso c’è sempre tempo.

Come creare una brand identity con ChatGPT

Dalla seconda metà di questo video ti mostro esattamente come fare:

Conclusione

Creare una brand identity forte per un artista è come costruire una casa solida: senza fondamenta solide, non potrà mai durare.

La tecnologia può venire in aiuto: considera ChatGPT come una sorta di martello pneumatico che aiuta a costruire quelle fondamenta, ma in questo momento non può esser più di questo.

Niente (ancora?) può sostituire l’esperienza e l’intuizione umane.

Un artista deve sempre essere presente e attivo nella costruzione della propria identità e della propria community, esattamente come un costruttore deve essere presente e attivo nella costruzione di una casa.

È lo stesso motivo per cui sostengo che un artista non può avere un social media manager che faccia i post per lui o lei, limitandosi a pubblicare foto delle prove o degli eventi:

dev’esser lui o lei a sporcarsi le mani e a creare contenuti pensati PER i social, proprio perché gestire questi ultimi, capirne il linguaggio, capire i contesti e le aspettative del pubblico, fa parte, oggigiorno del mestiere artista.

Non puoi capire i social se non li usi e capirli significa calarsi nello spirito del tempo, lo zeigeist.

Così come creare una brand identity forte per un artista significa proprio cavalcare l’onda, l’espressione del proprio tempo.

Se vuoi commenta questo articolo mettendo la brand identity che ChatGPT ha creato per te.

Non dimenticare di mettere il tuo tocco personale, perché alla fine, è l’unica cosa che distingue una casa dalla casa accanto.

Sull'autore

Gabriele

Sono un cantautore e music marketer, aiuto i colleghi a farsi scoprire DA VIVI.

Gabriele

Sono un cantautore e music marketer, aiuto i colleghi a farsi scoprire DA VIVI.

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